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    Tecnica MANUTENZIONE DELL’ACQUARIO DI ACQUA DOLCE

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    Messaggio  stefano Mar Feb 02, 2010 12:31 pm

    Tecnica
    MANUTENZIONE DELL’ACQUARIO DI ACQUA DOLCE

    di Stefano Caproni






    Una delle frasi più ricorrenti degli aspiranti acquariofili, di fronte ad una vasca ben arredata, con piante rigogliose e pesci sani di mille colori, riguarda il tempo da dedicare ad un acquario:

    “Mi piacerebbe averne uno, ma chissà quanto tempo dovrò dedicargli”

    E questa, oltre ad una domanda di rito, è forse anche uno dei motivi che limitano la diffusione dell’acqauariofilia, unito anche ad eventuali errori e brutte esperienze del passato.

    La gestione di un acquario, intesa come manutenzione ordinaria e mantenimento, a mio avviso è invece una delle cose meno impegnative sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista dell’impegno, oltre che essere uno dei momenti in cui abbiamo una maggiore “intimità” con la vasca e riusciamo quindi ad accorgerci di cose che durante il giorno, uno sguardo fugace non ci permette di scoprire.

    Diamo per scontato che la vasca sia allestita, per ovvi motivi di praticità nella stesura di queste poche righe, e che funzioni bene (in caso di problemi, altri articoli saranno dedicati ai più svariati argomenti relativi a problematiche varie nella vasca), ci vogliamo infatti occupare della manutenzione ordinaria, tutto ciò che riguarda casi particolari esula infatti dal punto focale di questo articolo.

    Alcune operazioni, saranno da eseguire giornalmente, ma sono talmente superficiali, che non bisogna nemmeno programmarle, come le seguenti.



    CONTROLLO DELLA TEMPERATURA (almeno una volta al giorno)

    Il controllo della temperatura, sembra una cosa evitabile e trascurabile, invece non lo è.

    In realtà, una volta regolato il termoriscaldatore, dopo l’allestimento, e verificato per alcuni giorni che la temperatura della vasca è stabile, quest’ultima potrebbe rimanere nei limiti prestabiliti per anni.

    Ma la certezza non c’è, si può rompere il termoriscaldatore ad esempio, si può rompere la pompa, o altro può accadere senza che noi ce ne accorgiamo.

    Un esempio molto pratico, è ad esempio la somministrazione del cibo, che a volte, per alcuni acquariofili, corrisponde con un arresto momentaneo della pompa, per evitare che il cibo, specialmente quello che si disgrega facilmente, venga sparso per tutta la vasca e possa andare a finire in angoli non raggiungibili dai pesci e deteriorare la qualità dell’acqua.

    E’ ovvio che la pompa verrà riaccesa dall’acquariofilo, ma io ad esempio mi dimentico di farlo 5 volte su 10, ma avendo la vasca in ufficio davanti agli occhi fortunatamente poi me ne accorgo.

    Può comunque succedere, che qualcuno, dia da mangiare ai pesci in fretta prima di uscire di casa, ed in questo caso, la pompa potrebbe rimanere ferma per un’intera giornata.

    Una fermata della pompa per elevati periodi, a parte i possibili danni alla flora batterica del filtro, provoca un inevitabile abbassamento della temperatura, solitamente graduale, ma che comunque non fa certo piacere ai pesci.

    Tutto questo solamente per dirvi che il controllo della temperatura a volte non è fine a se stesso, ma può darci segnali di qualcosa che non va nella parte tecnica dell’acquario.

    Chi ha qualche soldo da spendere, potrebbe installare, come ho fatto io, un piccolo termometro digitale con sonda, da immergere nell’acqua.

    Il grande vantaggio è quello di poter leggere la temperatura anche solo passando davanti alla vasca, o quando siamo seduti in poltrona a guardare una bel film.

    Il costo non è elevato, se ne trovano tranquillamente nei negozi di elettronica per cifre intorno alle 20.000 lire.

    Questo è solo un suggerimento per chi vuole aggiungere qualcosa nella vasca, non è certo un accessorio indispensabile.



    CONTROLLO DELLO STATO DI SALUTE DEI PESCI E DEL LORO COMPORTAMENTO (almeno una volta al giorno)

    Nonostante non parlino, i pesci riescono a comunicare con noi, ovviamente non di proposito, tramite alcune manifestazioni fisiche e comportamentali che ci possono dare segnali di eventuali problemi.

    Per quanto riguarda le manifestazioni fisiche e comportamentali, è utile controllare ogni tanto durante il giorno la colorazione dei pesci, che non deve essere sbiadita (per quanto riguarda le colorazioni, bisogna fare attenzione che i cambi di colore non siano però dovuti a combattimenti, litigi, comportamenti riproduttivi, ecc.), l’eventuale presenza di scaglie sollevate o mancanti, che possono essere solo sintomo di un litigio con altri pesci, ma a volte di malattie e infezioni.

    Si verifica che i pesci non abbiano il ventre “incavato”, ma piuttosto tondeggiante, che non ci siano segni di dimagrimento, che le pinne siano aperte, che il nuoto e la respirazione sia regolare (ovviamente la respirazione potrebbe essere accelerata in seguito ad un litigio con altri pesci), che le feci abbiano colorazione scura, e che si presentino compatte e non filamentose o di colorazione biancastra.

    Eventuali altri sintomi di malessere potrebbero essere il nuoto non regolare, lo stazionamento persistente sulla superficie o sul fondo (con esclusione ovviamente dei pesci che vivono sul fondo), eventuali malformazioni come patine biancastre che ricoprono il pesce, tipo batuffoli di cotone, occhi gonfi, branchie arrossate.

    Potrei andare avanti per ore, ma comunque avrete capito che se osservate attentamente i pesci quando stanno bene, vi accorgerete di certo se c’è qualcosa che non và.

    Certamente le malattie non si sviluppano in poche ore, ma una quotidiana osservazione ci permetterà di accorgerci in tempo e di curare in tempo un eventuale pesce che non sta bene, oltre al fatto di poterlo isolare dalla vasca.


    CONTROLLO DEL LIVELLO DELL’ACQUA NELL’ULTIMO SCOMPARTO DEL FILTRO (almeno una volta al giorno)

    Sembra esagerato parlare di una volta al giorno, ma ho potuto verificare che a volte basta una pianta che si stacca, od una grossa foglia che vada a finire nelle griglie di aspirazione, per abbassare notevolmente il livello dell’acqua nel terzo scomparto, quello dove solitamente, in un filtro tradizionale biologico interno, c’è la pompa.

    A volte lo spazio dentro al filtro è angusto, e la pompa non sempre si trova sufficientemente in basso per non essere interessata dal fenomeno.

    Meglio buttare lo sguardo quando ci svegliamo o quando arriviamo in ufficio, non bisogna neanche fermarsi, basta guardare mentre passiamo (a meno che ovviamente, il filtro non sia troppo vicino ad un muro).



    CONTROLLO DEI PARAMETRI CHIMICI DELL’ACQUA (secondo necessità)

    Abbiamo scritto secondo necessità, perché è impossibile dire in quali tempi e modi bisogna controllare i parametri fondamentali in una vasca di acqua dolce.

    Dipende da decine di fattori, come la frequenza dei cambi parziali, la presenza di un impianto di C02, lo stato di sovraffollamento dell’acquario, l’anzianità della vasca.

    E’ quindi il caso che ognuno si dia dei termini a seconda delle necessità.

    Un consiglio che si può dare, è comunque quello di verificare il più frequentemente possibile i parametri, quando si ha una vasca con poche piante e troppi pesci, dove le condizioni possono deteriorarsi molto più rapidamente che in una vasca con pochi pesci e molte piante, così come vale lo stesso discorso, riferito però all’anzianità della vasca.

    Una vasca avviata da mesi ha bisogno di minori verifiche di una vasca avviata da poche settimane, più suscettibile di variazioni improvvise.

    Una controllata va comunque fatta in caso si notino cambiamenti di qualsiasi tipo, che ci facciano vedere l’acquario diverso da come lo abbiamo sempre visto (alghe, colore delle foglie delle piante, diversi comportamenti dei pesci) e comunque tutte le volte che facciamo massicce immissioni di pesci o eventuali trattamenti con medicinali.

    Ogni volta insomma che cambia qualcosa nella vasca, sia a causa di un nostro intervento, sia per cause che non dipendano da nostri interventi.

    Un misura che consiglio nei primi periodi di allestimento di una vasca (per esperienze personali molto negative) è quella del cloro, a volte dai nostri rubinetti esce un po’ di tutto.

    Una misura che invece consiglio per una vasca già avviata da tempo, è quella dei fosfati, a volte molti misurano i nitrati, pensando che siano l’unica causa di inquinamento in acquario.

    Ho detto ciò perché osservando negli scaffali degli acquariofili, ho notato che spesso i test del cloro e dei fosfati non ci sono.

    Non è necessario comprarli, visto che sono test da non fare tutti i giorni, ma il vostro negoziante vi farà tutti i test che desiderate.


    RIMOZIONE DI DETRITI DALLA VASCA (settimanalmente)

    Una verifica di quello che può essere rimosso dalla vasca, per limitare eventuali fonti aggiuntive di inquinamento, può essere fatta una volta alla settimana, magari in coincidenza con il cambio parziale.

    Consiste principalmente nella rimozione di foglie staccate dalle piante, foglie marcite, e qualsiasi altra cosa che sia in fase di deterioramento, se la cosa viene fatta più di frequente è comunque meglio.

    Farlo prima del cambio parziale sarebbe l’ideale, in modo da eliminare eventuali intorbidamenti che si creano a causa del movimento del fondo, o lo spostamento di piante

    Non credo ce ne sia bisogno, ma lo scrivo per scrupolo.

    Ogni volta ve ne sia la necessità, vanno eliminati, nel più breve tempo possibile, eventuali pesci morti, con meno fretta si possono invece eliminare eventuali residui di mute di granchi e gamberetti di acqua dolce.



    PULIZIA DEI MATERIALI DEDICATI AL FILTRAGGIO MECCANICO (una volta alla settimana)

    La pulizia dei materiali filtranti, è importante quanto i cambi parziali.

    Un buon filtraggio meccanico è alla base di un successivo buon filtraggio biologico, oltre a permetterci di avere acqua cristallina, e quindi pesci e piante in buone condizioni (specialmente le piante si giovano molto di un acqua cristallina, in caso di acqua torbida infatti gran parte della luce non raggiunge le parti più profonde di un acquario e viene “schermata” in un certo senso dalla torbidità dell’acqua).

    La pulizia dei materiali adibiti al filtraggio meccanico, spugne e lana di perlon, va fatto prima del cambio parziale, e possibilmente a pompa spenta, in modo da non mandare nella vasca eventuali detriti accumulati nelle spugne.

    Queste ultime si estraggono, e vanno pulite con acqua tiepida, se acqua dell’acquario ancora meglio, rimuovendo manualmente i detriti più grossi fermi sulle superfici della spugna, e strizzandole leggermente per più volte mentre sono immerse in acqua, o sotto un getto di acqua corrente.

    Per quanto riguarda la lana di perlon, l’operazione è la stessa ma deve essere un po’ più energica in quanto questo materiale fa fatica a rilasciare le sostanze che vi si accumulano all’interno.



    PULIZIA DEI MATERIALI DEDICATI AL FILTRAGGIO BIOLOGICO (una volta all’anno)

    La pulizia dei materiali dedicati al filtraggio biologico, come i cannolicchi, vanno toccati il meno possibile, di norma si usa dire una volta all’anno, ed anche in questo caso il tempo è relativo.

    In caso di necessità di pulizia, gli stessi si possono estrarre, e sciacquare delicatamente in un po’ di acqua dell’acquario in modo da eliminare eventuali residui grossolani.

    L’operazione va fatta in poco tempo, i cannolicchi non si devono ovviamente asciugare.

    A volte sento amici acquariofili poco esperti o alle prime armi (lo sono anch’io comunque) che mi dicono che è ormai ora di pulire i cannolicchi, in quanto gli stessi sono sporchi (quando notano un po’ di “poltiglia” marroncina che si è depositata sui cannolicchi stessi).

    Lasciate stare i cannolicchi, quella delicata “poltiglia” è tutta roba buona

    Anche se alcuni tipi recenti di cannolicchi ad alta porosità, potrebbero secondo alcuni intasarsi forse prima di quelli più tradizionali in ceramica, anche se io non ne sono convinto.

    In questo caso se qualcuno propende per la prima ipotesi, magari gli può dare la famosa delicata sciacquata in acqua dell’acquario (fuori dall’acquario mi raccomando) un po’ più di frequente.

    Io ho un acquario allestito da tre anni, che non mi ha mai dato problemi, e non ho mai pulito i cannolicchi.

    La questione è molto soggettiva.

    L’unica raccomandazione è quella di non pulire i materiali per il filtraggio biologico nelle prime fasi di allestimento di un acquario, quando la flora batterica non è ancora sviluppata bene.

    Inoltre, in caso di allestimento di un acquario da poco tempo, meglio controllare, in caso di pulizia dei materiali adibiti al filtraggio meccanico, alcuni parametri che ci daranno indicazioni sul funzionamento corretto del filtro anche dopo la sua pulizia, come nitriti e nitrati.

    Se dopo numerose pulizie del filtro, notiamo che le misurazioni sono rassicuranti, possiamo evitare di misurare le volte successive.



    PULIZIA E VERIFICA DELLO STATO DELLA POMPA (una volta al mese)

    Anche in questo caso, una volta al mese potrebbe essere poco. E’ difficile dire dopo quanto tempo la pompa si possa sporcare (dipende molto dal filtraggio meccanico), ed inoltre, una pompa sporca non smette in genere di funzionare, ma la sua durata nel tempo di certo diminuisce, ed inoltre la portata in caso di deterioramento diminuisce.

    Una volta al mese, magari in corrispondenza dei cambi parziali, meglio se prima di essi, sarebbe meglio aprirla con delicatezza, estrarre con altrettanta delicatezza la girante, dargli una bella pulita sotto acqua corrente (di solito è sufficiente), e rimuovere eventuali detriti che si sono depositati al suo interno.

    Anche una pompa che fa rumore, va verificata, ed eventualmente sostituita, onde evitare danni peggiori, una pompa che si rompe è una delle cose peggiori che può capitare in un acquario, specialmente se non ce ne accorgiamo subito.



    CONTROLLO DELLO STATO DELLE LAMPADE (una volta al mese)

    Anche se le lampade vanno sostituite quando lo prescrive la casa costruttrice, di solito la durata di vita è indicata sulle confezioni, anche le lampade possono essere oggetto di usura precoce o di malfunzionamenti.

    Sarebbe quindi il caso, almeno una volta al mese, controllare lo stato delle lampade, in particolare la loro accensione, che deve essere il più possibile esente da continui “sfarfallii”, come si usa dire in gergo, e controllare che le estremità delle lampade stesse non siano completamente annerite, sintomo che indica un chiaro deterioramento delle stese.

    La loro sostituzione, in caso di malfunzionamenti, è la sola soluzione possibile.



    CAMBIO PARZIALE DELL’ACQUA (una volta alla settimana)

    Poco e spesso. Questa è la frase più ricorrente che ci si sente dire quando chiediamo informazioni sui cambi parziali. E’ sicuramente la regola migliore.

    Meglio cambiare il 10% ogni settimana, che non il 25% una volta ogni due, primo perchè gli eventuali cambiamenti di parametri chimici saranno minimi (l’acqua non sarà mai uguale a quella dell’acquario), secondo perché in caso di eventuale malfunzionamento del filtro e di accumulo di sostanze organiche, andremo a diluire queste sostanze una volta alla settimana, e non ogni 15 giorni, nel caso non ci accorgessimo che qualcosa non va.

    Le uniche raccomandazioni, sono quelle di preparare l’acqua sempre nello stesso modo, che sia miscelata (rubinetto e osmosi) o che sia preparata (osmosi e sali).

    L’acqua deve avere essere alla stessa temperatura di quella dell’acquario se il cambio avviene velocemente (cosa sconsigliata), o anche qualche grado in meno se viene utilizzato un sistema goccia a goccia (il migliore).

    Basta mettere la tanica o il contenitore più in alto dell’acquario, usare un tubo da aeratore, creare l’effetto “sifone”, e lasciare gocciolare l’acqua dentro la vasca, ci metterete anche due ore, ma è il metodo migliore, inoltre se la tanica tiene 10 litri, e voi ne togliete dalla vasca 10, potete anche andare a prendere il caffè.

    Se non riuscite a mettere la tanica sopra al livello dell’acqua dell’acquario, potete usare un altro sistema, e cioè fare due buchi sul tappo (leggermente più piccoli dei tubi da aeratore), infilarci due tubi da aeratore, in uno dei due inoltre, nella parte rivolta verso il fondo della tanica, infilerete un tubo rigido di quelli per uso acquariofilo, che peschi l’acqua dal fondo della tanica, manderete in pressione la tanica (attaccando un aeratore al tubo che non pesca l’acqua) e l’acqua uscirà molto lentamente dal tubo. In questo modo ad esempio, per cambiare l’acqua in una vasca da 200 litri, usando circa 25 litri di acqua per il cambio, ci metterete circa 60 minuti, sufficienti per non far scendere la temperatura (lasciate il riscaldatore acceso durante l’operazione, a meno che lo stesso non sia scoperto e non a contatto con l’acqua).

    Usate un buon biocondizionatore, nelle dosi consigliate, altri prodotti secondo me non sono necessari.


    CONCLUSIONI

    Nonostante si siano scritte molte cose, l’impegno per mantenere in salute il nostro acquario, pensandoci bene, si riduce a poche ore al mese.

    Molte delle manutenzioni e dei controlli di cui abbiamo parlato, si possono fare durante il cambio dell’acqua, ed inoltre alcune cose si possono verificare solo guardando l’acquario di sfuggita.

    Un’attenta osservazione del vostro acquario, vi permetterà di adattare le operazioni di manutenzione qua descritte, ad ogni singolo caso.

    Osservate spesso e attentamente il vostro acquario, non solo come se fosse un bel quadro, ma come se facesse parte di voi stessi, i pesci e le piante non parlano, ma riescono a farvi capire tante cose, solo imparando a conoscere pesci e piante del vostro acquario, vi permetterà di ottenere grandi soddisfazioni e di imparare a conoscere un mondo così diverso dal nostro.

    Ricordate comunque sempre una cosa, un acquario poco popolato, con molte piante, permetterà agli ospiti della vostra vasca di vivere per lungo tempo in salute, e a voi di dedicare veramente poco tempo alla manutenzione, un acquario densamente popolato e con poche piante, costringerà i vostri ospiti a vivere in condizioni pessime, e a voi di non godervi fino in fondo la gioia di una bella vasca da osservare seduti in poltrona.

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